L’evento alluvionale che si è abbattuto sulla nostra regione con particolare violenza lungo le coste e a pochissimi giorni dall’anniversario di quel drammatico 15 settembre di due anni fa, accende di nuovo i riflettori sull’importanza della manutenzione dei reticoli idrografici.
Nella nostra regione, le competenze relative a tale attività sono indicativamente così ripartite:
- Nei fiumi e corsi d’acqua maggiori operano le strutture dei Geni Civili regionali su indicazione della Regione;
- Negli oltre 18.000 km del reticolo idrografico minore - ovvero fossi e torrenti NON in area urbana – opera il Consorzio di Bonifica. La manutenzione ordinaria viene realizzata dal Consorzio attraverso i fondi derivanti dal contributo di bonifica e pagato principalmente dagli agricoltori.
- Nel reticolo idrografico che attraversa le aree urbane operano le amministrazioni comunali.
Nel 2023 abbiamo svolto 601 interventi per liberare gli alvei e consentire il corretto deflusso delle acque e, nell’anno in corso quasi 400 interventi.
I nostri agronomi hanno valutato migliaia di segnalazioni pervenute nel nostro call center o attraverso il nostro sito (https://segnalazioni.bonificamarche.it/). Quelle di nostra competenza sono state prese in carico in base alla priorità dell’intervento. Quelle di competenza della Regione/Genio civile o delle amministrazioni comunali, sono state comunicate agli enti interessati.
Parallelamente, a seguito degli eventi alluvionali di settembre 2022, sono stati realizzati interventi in somma urgenza su oltre 87 Km di corsi d’acqua nella provincia Ancona, 44 Km in quella di Pesaro-Urbino e 8 Km in quella di Macerata. Tali interventi sono stati realizzati grazie ai fondi attribuiti dallo Stato alla struttura commissariale regionale per l’alluvione.
Tutto questo però, non basta più. E gli eventi alluvionali che si abbattono ormai con sempre maggiore frequenza sul nostro territorio, ce lo mostrano chiaramente.
È necessario procedere con una profonda revisione del modo in cui viene realizzata la manutenzione dell’intero reticolo idrografico della nostra regione, compreso quello minore di nostra competenza.
Abbiamo bisogno di una manutenzione che non rincorra l’emergenza ma che sia inserita in un piano di prevenzione, con un programma puntuale di interventi che non lasci indietro nessuno.
Servono maggiori risorse e non possono venire solo dal mondo agricolo e soprattutto serve un cambio di passo tanto politico quanto sociale.
Il Consorzio di Bonifica farà ancora la sua parte, ma occorre una consapevolezza solidale di tutti i cittadini per investire nella necessaria prevenzione.
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